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Il Mio Libro – Capitolo 18

trapianto, rene, donazione, dono, amore

 

 

Il mio Trapianto di Rene

 

 

 19 giugno 1998, ore 24,30 “pronto?”  “il sig. Tasinato?”  “si…chi parla?”  “sono il dr. Perin del Centro Trapianti di Padova, c’è un rene compatibile con lei”  “ah…si…ehmm…posso chiedere la percentuale di compatibilità?”  “certo…quattro fattori su quattro, accetta di fare il trapianto?”  ”si…si certo…ma ho un problema…mio figlio è a letto e sono a casa da solo”  “veda di trovare una soluzione, l’aspetto nel reparto di Nefrologia 2 tra un’ora, va bene?”  “ok…si va bene arrivederci”  “arrivederci”.

 Per qualche lunghissimo istante restai immobile, dovevo capire se era tutto reale.    Poi chiamai Domi al telefono senza ottenere risposta, probabilmente al ristorante, dove cenava con amici, non riusciva sentire lo squillo del cellulare.    Pensai di telefonare a zio Mario e zia Rosa, loro abitavano a Vigonza, sulla strada per Padova, potevo portare Jony da loro e poi andare all’ospedale.    Entusiasti accettarono la mia richiesta e lo zio insistette per accompagnarmi lui.   

 Quando arrivai erano pronti per le procedure, feci gli esami del sangue, radiografia toracica ed elettrocardiogramma, poi incontrai il chirurgo dr. Rigotti il quale mi informò del protocollo da seguire, io chiesi solo di adeguare la terapia immunosoppressiva a dimensione dei miei ventidue anni di dialisi e mi rassicurò della sua attenzione alla cosa.

 Nacqui il 16 gennaio 1959 alle ore 24,15, fare il trapianto nella notte…sembrava una seconda nascita.

 Restai in attesa sdraiato in un letto della Nefrologia, attorno alle 3,30 mi predisposero per l’intervento, depilazione, preanestesia intervista e firma dei documenti per il consenso informato.    Ero emozionatissimo, sapevo che fino all’ultimo poteva verificarsi un imprevisto.    Lungo il percorso nei corridoi poco illuminati, un turbinio di pensieri mi tenevano in tensione ma entrato in sala operatoria, vidi il rene da trapiantare nel mio addome mentre lo pulivano e immediatamente tornò la calma.    Ero pronto ad accoglierlo e un pensiero andò al ragazzo che fatalmente è stato chiamato ad altra vita, ringraziando i suoi genitori che non si sono opposti alla donazione degli organi.    Quella notte quattro persone poterono riappropriarsi della loro vita per merito di un atto d’amore.    Quando l’anestesista mi chiede di contare da uno a dieci…arrivato a quattro mi addormentai.    Dopo poche ore aprii gli occhi con la voce dell’infermiera che mi chiedeva “come và?”  dissi “bene” e avrei voluto abbracciarla.

 Il periodo post operatorio rientrò pienamente nello standard previsto e dopo 17 giorni tornai a casa.    Mentre Domi guidava durante il tragitto, sentii un dolore acuto al braccio sinistro, mi era chiaro il motivo, la fistola si bloccò.    Sapevo che poteva accadere, però non così presto, in caso di rigetto dell’organo trapiantato era utile per fare la dialisi, in questo caso dovevo sottopormi a metodi alternativi piuttosto fastidiosi.    Ma andò tutto bene.

tp

 

 

Il Mio Libro – Capitolo 18ultima modifica: 2012-09-29T23:30:00+02:00da mauri-1959
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