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Giu 21, 2014 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Imponderabile

Imponderabile

foto TP Chioggia

21 giugno 2014                Inconsapevolezza o…

Non c’è un solo momento nel quale non ci apparteniamo

Mi sono nascosto inutilmente al tempo pur di rimanerti vicino

Sono stato nelle profondità del silenzio per seguire la tua voce

Ho raccontato di te a chiunque incontrassi sul cammino diretto all’incontro con l’ignoto

Ho accompagnato la sofferenza incredula del mio amore per te e l’ho scambiata con la tristezza ritrosa innanzi alla mia gioia di rivederti

Sono stato investito dalla rabbia impazzita e incapace di ritrovarsi tra le nebbie della mia serenità

Avevo in me l’incertezza intimorita dal frastuono della mia forza quando il movimento dello spirito increspò la superficie dell’inutilità sospingendola verso un falso orizzonte

Sono consapevole di quanto si possa credere all’esistere senza poter scoprire se l’esistenza è ciò che si rappresenta con la vita…o se vivere voglia significare il preludio dell’Essere

Davvero…non esiste un solo momento nel quale il pensiero…non pensi…che pensarti sia una reale interpretazione del desiderio sorto con le libere ali dell’irreale dove solo impercettibili energie possono muoversi negli spazi dell’imponderabile.

Tp

Set 30, 2012 - Senza categoria    3 Comments

CAPITOLO 23 Il Mio Libro

 LA STRADA

La strada sembra non aver fine, il dolore al piede sinistro è acuto, una scossa elettrica che inizia da sotto, tra il secondo e il terzo cuneiforme plantare, e arriva al cervello.    Passo dopo passo diventa rovente e insostenibile.    Ma non mi arrendo…devo arrivare.    Serline mi sta aspettando e non posso tardare.    Lo zaino sulle spalle mi obbliga ad una postura avanzata procurandomi  tensione al collo mentre la schiena chiede solo di potersi distendere in un comodo letto.   La camicia, sgualcita, strusciando sulla pelle ha provocato vesciche che sono diventate ferite.    I pantaloni, anch’essi di cotone, non mi stanno su e ho già stretto la cintura nell’ultimo buco utile.    Nel mese appena trascorso ho perso qualche chilo, calze e scarpe rotte in più punti minacciano di fermarsi e lasciarmi a piedi.    La barba incolta, gli occhi arrossati ed il sudore trasmettono l’approssimarsi di una sosta obbligata…pena l’ammutinamento.    Chico, un cane trovato vicino ad una discarica, continua seguirmi a qualche metro di distanza con tutta la lingua fuori.    Ho diviso con lui un pezzo di pane e formaggio ammuffito pescato da una tasca dello zaino che non ricordavo più di avere e bevuto l’acqua benedetta contenuta nella statuetta in plastica della Madonna de Lourdes, regalatami da un’anziana signora incontrata lungo il cammino.    Quando mi voltai, chiedendomi chi fosse, era già sparita.    Probabilmente ha imboccato una stradina laterale che distrattamente non ho notato.    Da qualche ora mi sono lasciato alle spalle l’assordante città di Roadmhan e dei suoi quasi otto milioni di abitanti, dirigendomi verso quella di Halterbang, nello Stato di Silverland, a più di settecento chilometri.    Stranamente sulla direttiva non osservo traffico, sembra tutto irreale.    Avrei chiesto sicuramente un passaggio.    Sono partito all’alba ed ora il sole è salito di trenta gradi sull’orizzonte e nessun veicolo è transitato.    A pensarci, lo trovo inverosimile, possibile non me ne sia accorto?    Continuo il mio percorso con il pensiero di Serline, mi ha chiamato per dirmi che aveva bisogno di me senza darmi ragioni.    La sentivo molto preoccupata e non ho perso tempo in chiacchiere.    Intanto affretto i miei passi anche se i dolori non si placano.    Ora il sole è a picco e sto camminando da più di sei ore.    Ho fame e sete, nella fretta non ho preso viveri per evitarne il peso, certo che avrei incontrato una bettola dove riposare e alimentarmi.    Chico è sempre dietro me.    Ai lati del manto stradale si alternano boscaglie, scolorite dal sole e dalla polvere alzata dal vento caldo del sud, a tratti di terreni incolti e aridi.     Sembra che alla natura non interessi questa terra.    Infatti, non vedo e non odo i richiami di uccelli o animali.    Anche questo mi sembra incredibile, dopo tanto camminare non ho visto nulla?    Non può essere.    Inutile farsi domande a cui non so rispondere…la risposta che voglio è quella di Serline.    L’ho conosciuta da bambino, poi i suoi genitori si sono trasferiti a Halterbang per lavoro.    Chissà com’è cambiata, ho voglia di vederla.    La giornata volge al tramonto e…non ho l’indirizzo di Serline!   Non ho il suo telefono ed il mio portatile si è spento senza energia.    Non posso crederci!    Sono ormai scalzo, tengo lo zaino in mano, le ferite mi bruciano, la città è ancora lontana, scenderà il buio e non ho nemmeno una torcia…mi accascio a terra chiedendomi come sia possibile…e Chico è lì…e mi guarda.    Gli dico “non riesco a pensare a me stesso, come posso aiutarti?    Lo chiamo “vieni qui…accucciati dai…” lo guardo e lo accarezzo…”Cosa fai qui seduto?” la voce mi fa sobbalzare…è l’anziana signora della madonnina…come avrà fatto arrivare qui? “mi siedo e riposo un pò” dissi meravigliato, lei insistette “ma dove stai andando?” quasi mi irrito all’invadenza della domanda “beh…sto andando da Serline…una mia amica d’infanzia” e lei ancora “e dove sarebbe questa Serline?” “mi scusi ma a lei…”  “rispondi!” sbotta, ora mi altero  e grido “abita a Halterbang…perché?” inaspettatamente sorride divertita e aggiunge “Serline è già dentro te…è lì che la devi cercare”  resto impietrito.    Ha girato i tacchi e in un istante è scesa dalla scarpata, le corro appresso “ehi…ehi…”  già non la vedo.    Il buio ormai è calato, più scuro che mai…nemmeno la luna…e neanche una stella.   Apro lo zaino per assicurarmi della presenza, o meno, di qualcosa da mangiare…completamente vuoto…ma…perché pesa così tanto?    Guardo i miei piedi…non mi spiego…le ultime ore ho camminato senza scarpe…e non ho provato dolori… l’inquietudine prende possesso di me…MA DOVE SONO?.

 

Il testo può essere sottoposto ad una libera analisi.    Sostanzialmente significa:

 

la strada:  è il percorso della nostra vita

lo zaino:  è il peso dei problemi che ci facciamo da soli

le scarpe:  sono le costrizioni che ci vengono imposte e le auto-costrizioni

le città:  sono i nostri punti di partenza e di arrivo, i nostri obiettivi

i paesaggi:  sono le culture e gli insegnamenti sbagliati

la fauna:  è il non amore per le altre forme di vita e per le diversità razziali

il sole:  è il nostro tempo, è necessario utilizzarlo bene

la mancanza dei veicoli:  rappresentano le comodità, i desideri per il materiale, le futilità

l’anziana:  rappresenta le opportunità, è necessario saperle riconoscere

la Madonnina:  rappresenta la spiritualità da cui dissetarsi

il pane e formaggio:  sono i ricordi e le persone dimenticate

la camicia: rappresenta le nostre origini famigliari, quando non le curiamo ci feriscono

la cintura e i pantaloni:  sono le regole sociali, più sono strette più fanno male alla libertà

il sudore e gli occhi arrossati:  sono le nostre fatiche, i fallimenti, i pianti

il buio senza stelle e luna:  sono le paure del futuro e di non farcela

Chico:  il nostro Angelo Custode, lui ci seguirà sempre

Serline:  la nostra coscienza, se la scordiamo non potremo mai raggiungere la consapevolezza.

 

Spesso ci si chiede “chi sono…da dove arrivo e dove vado?”

La soluzione non sta nell’avere una risposta…ma di saperla accettare quando ci verrà data.

 

tp

vita, vivere, strada, obiettivi, forza, conoscenza, consapevolezza

Set 2, 2012 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Credo…

Credo…

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2 settembre 2012                          

 

 

Credo di aver compreso…

 

Questo amore che si accende ad ogni mio risveglio

 

E alla sera lo ritrovo supino nel mio letto

 

Credo non poter biasimare…

 

Me stesso…e le mie sensazioni…tanto forti

 

Da rinchiudere la mente in pareti di NO…questa volta non mi sbaglio

 

Credo di essere ormai grande…

 

e saper distinguere le emozioni profonde…come sorgenti che portano ai fiumi  

 

da nostalgici ruscelli di vita trascorsa tra i piccoli argini dei ricordi

 

Credo…voglio credere…

 

Che questa maturità…raggiunta quasi nell’inesistenza del tempo

 

Non ritorni ai bisogni dell’adolescenza per giustificare i “non lo sapevo

 

non sono stato io

 

E ritrovarmi a piangere tra le braccia di mia madre per un affetto sostitutivo

 

Credo…ci sia la condizione per ricevere un rassicurante “bravo

 

Da chi aspetta da me un “SI…sono pronto

 

E consumare i miei giorni avvicinandomi alla verità

 

Ed innalzando serenamente le mani verso il cielo in un abbraccio di consapevolezza

 

Di quanta importanza rivesta un

 

SI…ci credo

 

Per continuare ad aver coraggio di vivere

 

Amare…oltre ogni ragionevole dubbio sulla nostra debolezza

 

Sull’incapacità presunta…di non saper dare

 

Su quella disciolta sofferenza dell’essere…che ci rende unici

 

Si IO credo.

 

tp

 

Gen 1, 1970 - Senza categoria    Commenti disabilitati su L’incontenibile Pensare

L’incontenibile Pensare

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23 agosto 2011

  

La Tua Mano

 Mi sei vicina eppure non trovo la tua mano

 Ascolto il sussurro delle tue parole eppure non capisco

 Mi guardo attorno ma non riconosco chi sei

 Sto desiderando un Amore diverso

 Unico

 Quell’AMORE portatore delle radici più forti dell’intero vivere

 Mi sono arrampicato sull’albero più alto tra i miei sentimenti

 Ho risalito il torrente più impetuoso sull’incline delle mie emozioni

 Ho aperto le ali della fantasia per salire alto tra i miei pensieri più inascoltati

 Mi sono introdotto nelle viscere delle preoccupazioni più profonde per incontrare i miei sbagli

 Mi sono spento nel fuoco dei rimpianti quando compresi il senso dei miei vuoti di conoscenza

 Ho proteso le braccia chiedendo aiuto a me stesso nel mentre inaspettato della confluente consapevolezza esistenziale…condividendola con la reale percezione modulata con sapienza dall’inesistente…

 Mi sono smarrito nella materia del mio essere coinvolgendone i pensieri per quel che penso di loro e del modo di comporsi in un universo nei quali sistemi si accoglie l’immortalità del tempo…

 Anche ora…mi ricordo di te…che sei me…vicino a lei…per diventare IO

 Prendimi per mano…VITA mia.   

tp