Giu 26, 2011 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Benessere del corpo o benessere dello spirito…o di entrambi?

Benessere del corpo o benessere dello spirito…o di entrambi?

Senza nulla togliere alla filosofia, alla ricerca e alla scienza medica;

Senza entrare nel merito delle medicine etniche o empiriche;

Senza disturbare la storia dell’uomo tra religione, sciamanismo e influenze cosmiche;

 

ogni equilibrio di carattere terreno o esoterico viene meno nell’incontro uomo-malattia

 

gli studi fatti nel corso dei secoli hanno riempito intere biblioteche per dare una, ancorché parziale, spiegazione alle ragioni delle malattie e delle conseguenze, fisiche e psichiche da un lato, filosofico-antropologico e scientifico-deontologico dall’altro;

 

la malattia si può definire un “disagio” della salute

 

tale disagio coinvolge per intero l’unità uomo-spirito e la medicina moderna usa l’applicazione della scienza chimica sulla parte “uomo”

 

è la discendenza prevalente della cultura occidentale ed è il medico a rappresentarla nella sua veste scientifica

 

la sintomatologia fisica evidente e l’anamnesi dirige il medico verso una diagnosi e cura del disagio espresso dal paziente

 

eventuali disagi “spirituali” vengono colti con il dialogo psicologo-paziente e trattati convenzionalmente con farmaci o procedure standard

 

in tutto questo la funzione dell’infermiere è di assumere l’onere pratico delle disposizioni del medico

 

ecco perché la visione che ha il malato del medico e dell’infermiere si distingue sostanzialmente in due ruoli fondamentali per soddisfare il proprio bisogno d’aiuto

 

quella del medico per ricevere una cura per il malessere che l’ha colpito

 

quella dell’infermiere per l’applicazione della cura ed il conforto dell’assistenza

 

in senso generale e semplificando oltre a quanto predetto, il malato “parla” con il medico e si “confida” con l’infermiere

 

come in ogni attività dell’uomo, sono le “sinergie” a portare ai risultati migliori e, non di meno, il rispetto dei ruoli

 

per il malato il risultato migliore è la guarigione

 

tale ottenimento è frutto di un’attenta diagnosi e cura e che trova nel contesto assistenziale e strutturale l’ambito idoneo al superamento della malattia

 

ed è in tale ambito che l’unità “uomo-spirito” converrà un riconoscimento, strettamente correlato ai ruoli espressi, con un valore fondamentalmente soggettivo e proporzionato al “percepito”.

 

Nel contesto di quanto descritto, l’A.N.E.D. si pone nel superamento di ogni barriera legata a ruoli e valori e sostenendo l’azione più forte tesa alla centralità del malato.

 

In questa prospettiva non vi è, per il malato quale esso sia, un’attenuazione della carenza assistenziale che possa giustificarsi sulle condizioni economiche, strutturali, organiche ed ancor meno su situazioni conflittuali tra medici o tra infermieri.

 

Esiste solo la mancata attenzione al proprio male che, non di rado, non sta nel rene, nel fegato o nel pancreas, ma nella mente.

 

Quanto più forte è la sensazione di “invisibilità” della propria sofferenza, tanto meno agiscono le terapie e la fiducia del paziente nei confronti di chi lo cura.

 

Dagli anni 60’ sono apparsi sulle riviste scientifiche di tutto il mondo, studi nei quali sono stati riscontrati gli effetti nella risposta della psiche sollecitata da imput “negativi e positivi”, in ordine alla chimica (medicinali placebo), fisica (elettromagnetismo), antropologiche (espressività, comunicazione non verbale e del corpo, P.N.L.), energetiche (agopuntura, yoga, meditazione, pranoterapia, Reiki, E.F.T.,  ecc.), tutto con lo scopo di capire quale possa essere il metodo “aggiuntivo” e applicabile con il miglior risultato terapeutico a favore dell’azione medica.

 

Perché i malati non possono usufruire di tali importanti conoscenze, oramai, accettate dalla comunità scientifica mondiale?

 

Perché alla pari di un’evoluzione del pensiero non si trovano nei reparti degli ospedali alcunché di “nuovo”?

 

Qual’é il motivo bloccante per l’acquisto del benessere, tanto acclamato nei convegni medico-scientifico, in relazione all’unità uomo-mente”?

 

Perché non si guarda cosa sta avvenendo nella società?

 

Nascono tecniche di Medicina Non Convenzionale ogni giorno, le palestre si trasformano in Centri Wellness, le erboristerie sono più numerose delle farmacie, maghi e ciarlatani fanno più soldi delle cliniche private, quando i medici e la medicina e, in particolare direttori generali,  capiranno di non poter lasciare ancora spazio al “fai da te” che spesso provoca più danni che benefici?  Perché non si vuole accettare un’evidente necessità di superare un “confine” di pensiero il quale “oltre” vi sono convergenze di culture e di sapere pregiudizialmente considerate sbagliate senza averlo constatato?

 

Deve esserci un’apertura verso le metodiche alternative di cura, solo così è possibile verificare le potenzialità di una medicina moderna, dove gli aspetti “interiori” dell’uomo si sommino a quelli clinici della scienza, con l’unico fine di complementare una terapia al massimo dell’efficacia.

 

Invito a riflettere su questo anche se penso, lo sforzo maggiore non sarà di accreditare operatori seri di medicina alternativa, ma sarà quello di diffondere tra il personale medico ed infermieristico, una cultura professionale diversa.

 

Sono convinto e lo voglio affermare, al di la’ di ogni ragionevole dubbio, un Dio c’è, e con lui tutto il resto.

 

I motivi per essere scettici sono principalmente due:

 

 Non si è avuta la possibilità di conoscere;

 Non si vuole conoscere;

 

nel 1869 Michele Lessona scrisse un libro, “Volere è Potere”, sul modello dell’opera dello scrittore britannico Samuel Smiles Self-help tradotta in italiano nel 1865 con titolo “Chi si aiuta Dio l’aiuta”.

 

È chiaro, non è tutto qui…e la verità non è mai sola, ma sicuramente è lo studio a portarci vicino…non certo lo scetticismo!

 

Probabilmente, dopo quello di Ippocrate, dovrebbe avvenire un nuovo “risveglio”.

 

Testo scritto da Paolo Tasinato

Master Reiki

 

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Benessere del corpo o benessere dello spirito…o di entrambi?ultima modifica: 2011-06-26T11:54:00+02:00da mauri-1959
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