carezzealcuore

26 luglio 2014

Sai, non capita spesso di scriverti e, nel farlo, mi sembra di ripetere le parole degli stessi pensieri che affollano la mente

Trasformandosi, poi, in preghiere

Questo è uno di quei momenti dove regna la solitudine

Quando il senso di abbandono disperde le mie certezze e il torace si contorce fino a togliere il respiro

Un’ampolla di esistenza nel quale il desiderio di abbandonarsi all’amore è totale

Non basta il pensiero, vorrei averti qui

Ti  ricordi di me? Sono Paolo

Quello che, vicino a te, osservò la sua prima alba scoprendo i colori della vita

Sorridendo e stringendomi la mano, all’età di tre anni, dicesti “Visto? Ce l’hai fatta!”

Una grande amicizia tra noi

Tanto che a diciassette , con un forte abbraccio, mi hai detto “Dai, andrà bene, ce la farai”

Poi passarono molti anni, ventidue con precisione, dove i giorni si intingevano di alternanza tra gioie e sofferenze

Tanti davvero, vissuti intensamente e nei quali ho imparato la differenza tra crescere e maturare

A trentanove, vicino al letto operatorio, con un bisbiglio dicesti “lo so, è difficile ma supererai anche questo”

È stato così

Un cambiamento importante, nella consapevolezza di come la vista non  dipenda unicamente dagli occhi

Ancora una volta Tu, a quarantaquattro anni, con le mani sul mio cuore (avevi gli occhi lucidi), ascoltai con attenzione la tua voce ferma dirmi “Forza, non finisce qui ed io ti sono vicino”

Non tutti hanno la fortuna di conoscere e capire cosa possa significare trascorrere il tempo con un amico che non ti abbandona

Sebbene non si voglia credere, l’amore può finire ma un’amicizia no

Anche se nel corso della vita il ricordo si può affievolire

rimarrà sempre la sensazione  della sua unicità

quasi irripetibile

Ora ho cinquantacinque anni e sento di aver ancora bisogno della Tua presenza

Ti ricordi di me vero?

Sono Paolo.

Tp