Mag 4, 2016 - Senza categoria    Commenti disabilitati su Il Mio Libro 2

Il Mio Libro 2

Celeste 2

Capitolo 1           Rabbia Introspettiva

 

Sono parte di un vivere intrapreso fra l’equivalenza del dovere e del diritto. Mi districo da una cultura trasmessa più con la virtualità familiare che non con un valore sociale. Nessun perché, niente dubbi, non ci sono risposte a domande inutili. Devo studiare, devo imparare, lavorare, far su famiglia e mettere al mondo figli. Ai quali dovrò insegnare le stesse cose. Che ci faccio qui ora. La vita è predestinata e si compie senza scelte ragionevolmente ponderate. Non ha importanza conoscere la persona al tuo fianco nel percorso da seguire. Basta il matrimonio, una promessa scritta sul niente, un impegno assunto sulla convinzione del momento. Un guardare avanti tra la nebbia, un arrancare nel mezzo di una tempesta e pensare che sia normalità. Si vive e si muore nell’abitudine. Si va in chiesa alla domenica per chiedere a Dio che tutto rimanga così. In un mondo di progressivo impoverimento. La confessione per il perdono di peccati che so, li ripeterò. La comunione per il corpo di Cristo nella retorica di un credo imposto. Le vacanze obbligatoriamente in posti sempre diversi sebbene non piacciano, ma non devo farlo capire agli altri. Condizionamenti istituiti da riti tribali anacronistici e limitativi della libertà di capire. Storia di un passato ristretto da parolieri assuefatti di verità preordinata. Favole scritte per una illusa, eterna infantilità. Differenze di genere inesistenti. Le razze possono distinguere gli animali non gli uomini. Le religioni sono diverse nel linguaggio ma non nelle preghiere. Le emozioni e gli amori non sono di nessuno ma possono tutti conquistarli, basterebbe accettare l’idea che non sono dovuti. Il sostenersi non è un obbligo ma uno scambio irrinunciabile. Io non sarò io fintanto che qualcuno non mi dirà “tu sei”. Mi sento costretto a vivere per aver un passato da raccontare. Così che in futuro non mi si dimentichi. Non voglio innamorarmi ma poter esistere per una donna. Così che la mente non m’inganni quando penso all’amore. L’inclinazione di una strada è una salita solo se la guardiamo dal basso. Si può dire che il nulla non esiste quando in esso c’è la solitudine. Soli non si è mai perché vicino ci siamo noi.

 

 Capitolo 2           l’Abbandono di Celeste

 

Tizzoni ardenti in pieno petto, quelle poche parole bruciano il tempo, il corpo, la mente e l’anima. Lei mi dice “Non ti amo più” e si allontana come un fiocco di neve sospinto dal vento d’inverno. Raccolgo il suo orecchino che si era impigliato nel mio maglione. Lo stringo nella mano e la guardo chiedendole “girati…ti prego” e Celeste lo fece, ma solo per un attimo e capire dallo sguardo il suo addio. Quello stesso posto dove c’incontrammo, in fiore ad ogni stagione, divenne arido e quasi sconosciuto. Cerco intorno a me qualcosa, qualcuno per condividere il momento, per trovare una ragione. Nessuno. Alzo lo sguardo al cielo come a trovare conforto in un soffocato “perché”. Non riesco nemmeno a ricordare una preghiera, se mai ce ne fosse una, per un amore reciso. Riassumo gli ultimi cinque anni in cinque lunghissimi minuti, cercando nei miei sbagli un motivo per giustificarli. Non sono stato abbastanza attento. Ho dato per scontato che le giornate dovessero trascorrere esattamente così. Ho pensato che le sue richieste fossero di meno del nostro sentimento. Ho voluto proteggerla quando, invece, avrebbe voluto che la sostenessi. Ho permesso al mio essere di sovrastare il suo? Come fa il tramonto sulla mia ombra? Non so perché, il come sia avvenuto e non sono sicuro nemmeno di volerlo sapere. Cambierebbe poco. Oppure si. Conoscere una risposta aiuterebbe a collocarmi in un punto di osservazione diverso e capire il modo per evitare gli errori. O forse è proprio la possibilità di sbagliare che mi rende libero dalle paure. Volare non è per tutti e nemmeno precipitare. Sono caduto dove ad aspettarmi c’erano solo le mie intuizioni. L’esistenza non è la collimazione di vivere e neppure si può essere sé stessi se nella consuetudine ci si adagia. Ora me ne rendo conto. Tutto è accaduto con precisa circolarità, quasi vi fosse la beffa del destino nel succedersi dei giorni, degli abbracci e dei nostri “ti amo”. Ma cos’è l’amore? Scegliere tra bene e male, guardare la luce e il buio con la stessa speranza, badare a noi e a chi ci vuol bene con eguale passione, vivere la realtà e fantasticare con pari emozioni,  amare non è solo dire ti amo, è un bagliore che si avvicina con la velocità della passione, una flebile fiammella divampata in un fuoco che si espande tanto in fretta quanto più spazio c’è nel cuore e arde tanto quanto l’anima è più ricca di sentimenti, è una prigione vista dall’esterno, nella quale si immagina di poterci morire di felicità. E la sofferenza? È una luce che si spegne, un campanile privo della campana, un tronco rinsecchito sulla spiaggia, un vagone vuoto in coda al treno dell’infelicità. La gioia e la tristezza sono quindi condizioni della vita che il tempo modifica nel suo inesorabile trascorrere. Non può esserci altra spiegazione, se non che l’amore è l’unica forza creativa laddove lo sguardo provi meraviglia. Appartenente al cielo, al mare, alla terra e diviene essenza, quella stessa da cui scaturisce la spiritualità della quale ci nutriamo per dare un senso alla vita. Le parole non hanno tanti significati quanti ne danno le emozioni, esse spaziano nell’anima, riposano nel cuore, accrescono le percezioni, aleggiano nel respiro, formano i pensieri, diventano poesia. Si lo so, ti amo. Quello che non so, è fino a quando.

Il Mio Libro 2ultima modifica: 2016-05-04T13:04:53+02:00da mauri-1959
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